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Romeo e Giulietta

OPERA ОПЕРЫ OPÉRAS > OPERE IN ITALIANO

testo completo dei cinque atti dell'opera
con iniziale breve riassunto di ogni atto

Romeo e Giulietta
Opera in cinque atti
Libretto di Jules Barbier e Michel Carré
Musica di Charles Gounod
(1818 - 1893)

Prima rappresentazione:
Parigi - Théâtre Lyrique
27 Aprile 1867

56 pagine - Formato 10,5 x 16
Disegno di copertina di Mario Rocca


Prezzo € 5,00








PERSONAGGI


Capuleti
---------------------------------Basso
Romeo-----------------------------------Tenore
Giulietta, figlia di Capuleti
--------Soprano
Gertrude,
nutrice di Giulietta------Mezzosoprano
Fra' Lorenzo
------------------------- -Basso
Tebaldo, nipote di Capuleti------Tenore
Paride
------------------------------------Baritono
Mercuzio
--------------------------------Baritono
Benvoglio, amico di Romeo-----Tenore
Il Duca di Verona
------------- -----Basso
Gregorio,
valletto di Capuleti
----Baritono
Stefano,
paggio di Romeo
-------Soprano

Gentildonne e Signori di Verona,
Borghesi. Soldati, Paggi e Valletti


L'azione si svolge a Verona









PRIMO ATTO

Dopo un prologo nel quale il coro, come nel dramma, espone il soggetto compiangendo la sorte dei due amanti, eccoci in casa Capuleti, dove ha luogo una sfarzosa festa da ballo.
L’arrivo di Giulietta, l’incantevole figlia di Capuleti, suscita l’ammirazione degli invitati. Tra essi si aggirano mascherati Romeo e Mercuzio. Il primo è turbato da strani presentimenti, Mercuzio lo consola: è stato sicuramente visitato da Mab, la regina dei sogni (è ballade de la reine Mabí). Alla vista di Giulietta, Romeo prova un istantaneo colpo di fulmine. La giovane, promessa sposa al conte Paride, nipote del principe di Verona, si confida con la nutrice Gertrude: vorrebbe poter vivere ancora un po’ senza pensare al matrimonio. Avvicinatosi a Giulietta, Romeo le fa una dichiarazione appassionata, che viene accolta con profonda emozione. L’estasi è bruscamente interrotta dall’arrivo di Tebaldo, cugino di Giulietta, che riconosce la voce del giovane mascherato per quella di Romeo, rampollo della casata dei Montecchi. Per i due innamorati è la terribile consapevolezza di appartenere a famiglie divise da un odio secolare. Tebaldo tenta di aggredire il giovane ma è fermato da Capuleti: la festa deve continuare, intima, si riprenda il ballo.

SECONDO ATTO

Nottetempo, abbandonati i suoi compagni, Romeo si introduce nel giardino di Giulietta e la invita a mostrarsi paragonandola al sole nascente. Giulietta appare al balcone, i due si scambiano infiammate frasi d’amore; ma sono interrotti da un gruppo di servitori, che cercano qualche Montecchi da sistemare per le feste. Allontanatisi questi ultimi, scacciati da Gertude, i giovani riprendono il loro duetto d’amore. La voce della nutrice, che richiama Giulietta, disturba nuovamente gli innamorati che, separandosi, promettono di vedersi il giorno dopo.


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TERZO ATTO

Frate Lorenzo accoglie nella sua cella Romeo e Giulietta. Toccato dalla forza del loro amore, li unisce in matrimonio alla presenza di Gertrude.  Nei pressi di palazzo Capuleti, Stefano, il paggio di Romeo, è alla ricerca del padrone. Una sua canzone provocatoria irrita il servo Gregorio, che lo sfida a duello. Accorrono Mercuzio e Tebaldo, i quali si schierano l’uno a fianco del paggio, l’altro del servo. Appare Romeo, ma il suo intervento non placa gli animi; Tebaldo dapprima taccia Romeo di viltà, poi uccide Mercuzio. L’assassinio dell’amico scatena la collera di Romeo, che si avventa sull’omicida trafiggendolo mortalmente. Sopraggiunge il duca di Verona; durissime sono le sue parole contro le famiglie rivali: quanto a Romeo, la sua sorte è l’esilio.

QUARTO ATTO

Raggiunta Giulietta nella sua camera, Romeo trascorre con lei l’ultima notte prima della partenza. Il canto dell’allodola, messaggera del giorno, li avverte che è giunto il momento dell’addio. Giunge Capuleti, accompagnato da frate Lorenzo, che dovrà preparare Giulietta alle nozze imminenti con Paride. Il religioso, rimasto solo con la giovane, la convince a bere una pozione che provoca una morte apparente, unico mezzo onde sottrarsi al matrimonio. Penserà lui ad avvertire Romeo e a far sì che essi possano fuggire insieme. Durante la cerimonia nuziale, Giulietta si accascia esanime; tutti la credono morta. Frate Lorenzo apprende da un confratello che il suo messaggio per Romeo non è giunto a destinazione; Stefano, latore dello stesso, è stato ferito da un Capuleti.


QUINTO ATTO

Romeo intanto, saputo della morte di Giulietta, giunge alla cripta dove ella è sepolta. Dopo un ultimo bacio dato all’amata, si avvelena. Al risveglio di Giulietta i due si gettano l’uno nelle braccia dell’altra ma la gioia è di breve durata. Romeo cade stroncato dal veleno, Giulietta raccoglie il flacone vuoto e, intuendo l’accaduto, si pugnala. Gli amanti spirano implorando il perdono celeste.


 
 
 
 
 
 
 
 
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