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testo completo dei due atti
con riassunto di ogni atto
Il Barbiere di Siviglia
Melodramma buffo in due atti
Libretto di C. Sterbini
Musica di Gioachino Rossini
(1792 -
EAN: 9788888278407
Prima rappresentazione
Roma -
20 febbraio 1816
156 pagine -
Disegno di copertina di Felice Naalin
Prezzo € 5,00
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La Feltrinelli
libreriauniversitaria
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PERSONAGGI
Il Conte d’Almaviva ......... ....Tenore
Bartolo Basso
dottore in medicina, tutore.... ....
Rosina Mezzosoprano
ricca pupilla in casa di Bartolo ..
Figaro, barbiere............ .. .. .Baritono
Basilio Basso
maestro di musica di Rosina.....
Fiorello Tenore
servitore d’Almaviva ....
Ambrogio .. Basso
servitore di Bartolo
Berta Soprano
vecchia cameriera di Bartolo ....
Soldati -
La storia si svolge a Siviglia
alla fine del XVIII secolo
PRIMO ATTO
Il Conte di Almaviva, famoso seduttore di Siviglia, si è invaghito della bella Rosina, che vive in casa di don Bartolo, dottore in medicina, il quale ne è il severissimo tutore e pretende di sposarla. Tutte le mattine, allo spuntare dell’alba, il Conte si reca perciò sotto le finestre della casa di don Bartolo, nella speranza di vederla. Qui egli incontra Figaro, barbiere “di qualità” e ingegnoso faccendiere; saputo che egli grazie alla sua professione ha l’accesso alla casa di don Bartolo, ne chiede l’aiuto in cambio di una ricca ricompensa. Figaro induce allora il Conte a fare una serenata alla ragazza sotto le mentite spoglie di un giovane di scarsi mezzi di nome Lindoro. La fanciulla sta al gioco, e Figaro consiglia al Conte di introdursi nella casa di don Bartolo con qualche travestimento, per parlarle di persona.
Nel frattempo Rosina, avendo saputo che Bartolo intende sposarla in giornata, giura di non cedergli e scrive un biglietto d’amore che verrà consegnato a Lindoro con la complicità di Figaro. Bartolo però, sospettando qualche trama, caccia il barbiere in malo modo e chiede l’aiuto di don Basilio, il maestro di musica di Rosina, il quale propone di spargere voci calunniose sul conto del Conte d’Almaviva.
Questi si presenta di lì a poco in casa di don Bartolo nelle vesti di un soldato ubriaco, e chiede alloggio per la notte. Il tutore tenta di cacciarlo, e ne nasce una zuffa nel corso della quale il Conte riesce a dare un biglietto a Rosina. Bartolo se ne accorge, ma la giovane scambia il foglio con la lista del bucato, ed egli rimane gabbato. Sopraggiungono nel frattempo le forze dell’ordine, ma il Conte, fattosi in segreto riconoscere, viene subito rilasciato tra lo stupore generale.
SECONDO ATTO
Il Conte riesce a introdursi in casa di don Bartolo sotto le spoglie di Don Alonso, preteso maestro di musica con l’incarico di sostituire don Basilio ammalato. Rosina lo riconosce e i due fingono di fare lezione, scambiandosi in realtà promesse d’amore.
Sopraggiunge Figaro, il quale con la scusa di prendere la biancheria per fare la barba a Bartolo, si fa dare le chiavi della casa e sottrae quella della finestra di Rosina. L’inaspettato arrivo di don Basilio rischia di mandare all’aria l’inganno, ma la parlantina di Figaro e il denaro del Conte riescono a farlo allontanare, e i due innamorati si accordano per fuggire insieme quella notte stessa. In ultimo però Bartolo, fino ad allora distratto da Figaro, si accorge di quanto sta succedendo, caccia il barbiere e don Alonso, e fa chiamare don Basilio, affinché convochi il notaio per concludere al più presto la sua unione con Rosina.
Egli convince inoltre la giovane, per mezzo del biglietto da lei scritto a Lindoro, che questi vuole soltanto farla cadere tra le braccia del Conte; Rosina sdegnata gli rivela allora il piano di fuga notturno, e resta sola in casa mentre Bartolo corre a chiamare la guardia.
Giungono come previsto il Conte e Figaro dalla finestra: alle rimostranze di Rosina, il Conte svela la sua identità, e la giovane accetta di sposarlo.
Entrano in quel mentre don Basilio e il notaio il quale, convinto dall’oro del Conte, ne celebra subito il matrimonio con Rosina.
Quando infine don Bartolo fa il suo ingresso con la guardia, non gli resta che rassegnarsi agli eventi, tanto più che il Conte lo esonera dal pagamento della dote di Rosina.
L’atto finisce con il canto di gioia degli sposi, accompagnati da Figaro e da tutto il coro.